- Prima la brutta o la bella notizia? Alcuni ricercatori hanno scientificamente dimostrato che si preferisce ricevere prima la brutta notizia a causa delle le emozioni negative legate all’incertezza, mentre chi deve dare brutte notizie preferisce comunicare prima la bella tra le due. La brutta notizia va data in modo chiaro ed esplicito evitando di alternare nella comunicazione frammenti di buone e cattive notizie che lascerebbero l’interlocutore confuso.
- Le persone sono in grado di distinguere risate sincere da risate finte solo ascoltandole e il cervello reagisce in modo diverso: se la risata è falsa si attiva maggiormente la corteccia prefrontale come se il cervello si trovasse a fare uno sforzo in più per valutare l’autenticità.
- Le mamme parlano di più con i neonati rispetto ai papà e parlano più alle figlie femmine che ai figli maschi, questo potrebbe essere dovuto al fatto che la maturazione cerebrale nelle femmine è più precoce e permette di mantenere un miglior contatto oculare e una maggiore attenzione congiunta, cioè la capacità di due individui di condividere l’attenzione verso un altro oggetto.
- Secondo Albert Mehrabian, la comunicazione verbale, cioè quello che diciamo, costituisce il 7% della comunicazione totale, la comunicazione paraverbale (tono, ritmo e a volume) costituisce il 38% della comunicazione, mentre la comunicazione non verbale costituisce il 55% della comunicazione.
- Le frasi concluse con un punto su Whatsapp sono percepite distaccate e non sincere, ma questo non avviene se le stesse frasi sono su un biglietto scritto a mano, sembra che la tecnologia abbia cambiato le regole della punteggiatura che si trova a sopperire alla mancanza di comunicazione non verbale.